PASSO Mostra di pittura, scultura e fotografia

Viaggio tra le Arti
Presentazione alla mostra "PASSO"
Carla Cerbaso, Arianna Leardi e Rossella Caldarale danno un ottimo saggio della loro arte in questa mostra che si presenta come un vero e proprio intreccio-dialogo tra i vari linguaggi artistici e propone ai visitatori itinerari interessanti tra le varie forme di espressione, verbale e non. "PASSO" è un caleidoscopio di immagini ed esperienze nelle quali il pubblico potrà muoversi agendo una fruizione libera e attiva, potrà incontrare e dialogare con le artiste e godere delle performances creative dei vari ospiti inseriti durante il periodo espositivo, artisti che arricchiranno la mostra con i loro interventi. "PASSO" si incardina sulle arti visive, fotografia e pittura, e sulla scultura che è la traduzione tridimensionale dell'immagine stessa.
La fotografia di Rossella Caldarale esplora la realtà comune nei suoi dettagli che, estrapolati dal contesto generale, acquisiscono un'essenzialità geometrica di rara efficacia ed eleganza. Le immagini ci permettono di scoprire oggetti quotidiani come muri, cancelli, superfici, piante, paesaggi naturali e paesaggi urbani in una veste inedita, di notevole originalità estetica.Si tratta di un'autentica ri-costruzione del reale attraverso uno sguardo attento e sensibile che ci affida un'interpretazione poetica della geometria in cui siamo immersi. La perizia tecnica dell'artista è evidente nel gioco di luci e ombre, contrasti, effetti tecnici e naturali ricercati e valorizzati esteticamente, sfocature accanto a primi piani netti e taglienti, ricerca di accostamenti di colori vividi o neutri, dinamismi di forme curve o di piani rigidi che si intersecano secondo fughe straordinariamente plastiche. Per chi osserva, il risultato è quello di considerare la quotidianità in una chiave inedita, un vero e proprio viaggio nel reale letto in una modalità straniante, ma anche straordinariamente stimolante aperta a sorprendenti riletture che possano rinnovare l'ambiente in chiave creativa ed estetica.La mostra fotografica si presenta come una installazione che riprende la forma di una partitura musicale, il pentagramma e la chiave di violino non sono ornamenti, ma parte integrante dell'installazione. Ogni elemento fa parte di un percorso che ha carattere simbolico come simboliche sono le foto stesse. Il percorso è idealmente diviso dall'immagine di una porta enigmatica che separa una prima parte melodica, dedicata a elementi naturali, dalla seconda parte polifonica che racconta di geometrie e interpretazioni soggettive di dettagli. Su tutto domina un anelito alla solitudine che è riflessione e ricerca della poesia del mondo. C'è un bisogno di silenzio e contemplazione per trovare le risonanze tra i frammenti del vivere e la natura che, sempre generosa, accende le nostre emozioni e le trasforma in percorsi di catarsi. Il messaggio dell'Artista è in realtà un invito a cogliere la bellezza che ci circonda e a renderla parte integrante, soggetto dei nostri sguardi partecipi e della nostra anima.
Sul versante della pittura Arianna Leardi si propone con uno stile descrittivo e minuzioso, dai colori pieni e rutilanti che esprimono una passionalità intensa tesa a evidenziare non tanto il soggetto ritratto tout court, quanto la sua carica simbolica. Più propriamente la cifra artistica della Leardi è introspettiva, la sua poetica punta ad evidenziare, persino a far rivivere una bellezza che non esiste più, ma che ha ancora molto da insegnare. L'estetica di riferimento è legata al gusto di un Romanticismo maturo filtrato però dallo sguardo moderno dell'Artista, per questo i soggetti rappresentati sono sempre elementi di una riflessione che, sottesa alle immagini, le trasforma in temi dialettici che cercano un contatto con i fruitori e li interroga trasformandoli in interlocutori attivi.Il messaggio travalica l'immagine per assurgere alla sorgente degli archetipi collettivi, forte del suo aggancio con la letteratura o con le più scottanti problematiche sociali. Baudelaire, il Gattopardo, la poesia promanata da un Ottocento vagheggiato come fosse una novella Età dell'Oro si affianca a opere in cui si narra la tragedia del corpo della donna violato. In queste opere le figure femminili sono dee sofferenti che, consapevoli del loro sacrificio, anche se mute indicano la strada della denuncia per rivoluzionare la prona accettazione di un'opinione pubblica ferma su modi di pensare ingiusti, oppure sono eroine che con coraggio testimoniano la forza della passione e della bellezza. La Leardi, apprezzata architetto, interprete elegante di danze storiche, utilizza le immagini ispirate al Romanticismo per parlare di attualità, trarre questa fuori dal contingente per donarle il carattere generale e universale del mito.
Se lo stile pittorico della Leardi insegna l'amore per la precisione tecnica, la dedizione a un'estetica che, attraverso la riproduzione quasi fotografica degli oggetti giunge ad una lettura simbolica, immaginifica, a volte onirica della realtà, la scultura di Carla Cerbaso riesce a trasumanare la rigidità della materia per farsi segno e poesia. Tratto distintivo delle opere della Cerbaso è una plasticità poetica fatta di linee morbide: i corpi si intrecciano in un'apoteosi di sinusoidi e raccontano i tanti volti dell'amore, dall'estasi al languore dei sensi, dagli abbracci intensi ai lunghi silenzi dell'abbandono e della solitudine. In effetti le opere di Carla Cerbaso esprimono il fenomeno della comunicazione e della relazione di coppia e lo fanno attraverso la spiritualizzazione della corporeità e dei materiali come la pietra, il bronzo e l'argilla che l'artista sa mirabilmente piegare alle sue intenzioni estetiche. Il nitore delle forme ricorda Canova o un più recente Rodin, lo studio dei corpi si riallaccia alla splendida tradizione del nudo della tradizione scultorea greco-romana a cui però è stata sottratta l'energia muscolare: ciò che si dipana sotto gli occhi dell'osservatore è la danza delle emozioni e delle idee dell'artista, geometrie dinamiche trasmutate in poesia. Carla Cerbaso considera la scultura un qualcosa di molto affine alla poesia, lei, che è anche una fine poetessa pluripremiata, scolpisce la pietra come fa con le parole. Carla è anche una pittrice dal tratto sognante e metaforico in cui il colore riveste le forme e dà loro spessore emozionale e preziosità. Carla Cerbaso ha al suo attivo una carrellata vasta di manifestazioni in cui la sua ispirazione creativa si è espressa nei vari linguaggi da lei sperimentati, per questo "PASSO" la vede ideatrice e coordinatrice di una mostra ricchissima e articolata che sicuramente è di grande impatto.
A parte l'amore per l'Arte, Carla Cerbaso, Arianna Leardi e Rossella Caldarale sono accomunate dalla passione per la musica e per la danza: dal tango alle danze storiche, le Artiste sperimentano con i loro movimenti e con il loro gusto per l'armonia e la plasticità la potenza espressiva della forma che disegna lo spazio e lo rende creazione.La ricchezza dei linguaggi artistici e delle suggestioni intellettuali, psicologiche, espressive ed emozionali che sgorgano dalla mostra "PASSO" deriva senza alcun dubbio dalla ricchezza polimorfa e poliedricaumana e artistica delle protagoniste.
Maria Gabriella Ciaffarini
sabato 7 giugno 2025
Piazza San Franco 7 - FRANCAVILLA AL MARE - Ch - Italy
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